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Jean-Michel BASQUIAT - Lampada LED al neon Banana YP x JM Basquiat Design2025
2025
435 €IVA inclusa
Informazioni sull’articolo
Banana YP x JM Basquiat
Data di creazione: 2025
Mezzo: Tubi in PVC o silicone con luci LED montati su pannelli acrilici riciclati.
Edizione: Aperto
Dimensioni: 41 x 50 cm
Condizione: Nuovo di zecca
La banana di Jean-Michel Basquiat è un motivo ricorrente nelle sue opere che, come molti dei suoi simboli, fonde umorismo, ironia e critica sociale. A prima vista può sembrare banale o addirittura comico, ma nel linguaggio visivo di Basquiat assume molteplici strati di significato.
Da un lato, la banana funziona come riferimento pop: un oggetto quotidiano carico di connotazioni culturali, sessuali e persino assurde, che riecheggia la tradizione della pop art e di artisti come Andy Warhol (che, nel 1967, trasformò notoriamente la banana in un'icona con la copertina dell'album The Velvet Underground
Nico). Basquiat, che ammirava e collaborava con Warhol, reintroduce il motivo in modo giocoso, ma con un'energia più caotica e viscerale.
D'altra parte, la banana può essere letta come un simbolo critico: si collega ai temi del consumismo, dell'esoticizzazione e degli stereotipi razziali. Il frutto tropicale evoca l'immaginario coloniale e lo sfruttamento economico legato al commercio di beni "esotici" in Occidente. Incorporandolo nelle sue opere, Basquiat lo decontestualizza e lo trasforma in un emblema pieno di tensioni: tra comicità e disagio, leggerezza pop e memoria storica.
Inoltre, il modo in cui lo rappresenta - con tratti energici e quasi infantili, parole sparse e segni grafici - aumenta il senso di immediatezza e freschezza, ma dietro questa apparente spontaneità si nasconde un'acuta riflessione sull'identità, il potere e la cultura visiva contemporanea.
In definitiva, la banana di Basquiat non è solo un frutto: è un artefatto visivo che fonde umorismo, irriverenza e critica sociale, incarnando perfettamente la capacità dell'artista di trasformare il quotidiano in un commento pungente sul mondo moderno.
Il tubo LED flessibile è anche sicuro ed ecologico! Imposta la luce in base all'ora del giorno con una luminosità regolabile.
© Proprietà di Jean-Michel Basquiat. Concesso in licenza da Artestar, New York.
Ogni insegna è realizzata con un materiale flessibile al neon, costituito da tubature in PVC o silicone con luci a LED, montato su un pannello acrilico riciclato. Questi materiali permettono di creare insegne al neon realistiche, con luci brillanti e colori intensi, pur essendo più durevoli, convenienti e sostenibili rispetto ai neon tradizionali.
La sostenibilità viene presa sul serio grazie alle luci a LED che consumano 6 volte meno energia rispetto alle luci tradizionali e durano fino a 100.000 ore. Questi neon sono realizzati con materiali riciclati e imballaggi riciclati al 100%, eliminando anche la plastica inutile.
SULL'ARTISTA
Jean-Michel Basquiat (1960-1988) è stato uno degli artisti più influenti del XX secolo, famoso per la sua capacità di fondere cultura urbana, critica sociale e storia dell'arte in uno stile unico. Nato a Brooklyn, New York, da padre haitiano e madre portoricana, la sua vita e il suo lavoro sono stati plasmati dalla sua eredità multiculturale, dalla scena artistica newyorkese e dalle tensioni sociali del suo tempo. Sebbene la sua carriera sia stata breve, il suo impatto sull'arte contemporanea è stato duraturo e significativo.
Basquiat ha mostrato interesse per l'arte fin dalla tenera età. Sua madre, Matilde Andrades, lo portava nei musei e lo incoraggiava a disegnare. All'età di sette anni, un incidente d'auto lo fece ricoverare per un periodo in ospedale e fu allora che sua madre gli regalò una copia del libro di anatomia Gray's Anatomy, che influenzò il suo fascino per il corpo umano e la sua rappresentazione visiva.
Nonostante il suo talento precoce, la vita familiare di Basquiat fu turbolenta. Sua madre fu ricoverata per problemi psichiatrici e il rapporto con suo padre, Gerard Basquiat, fu travagliato. Questa instabilità contribuì a far sì che Basquiat abbandonasse la scuola all'età di 17 anni per perseguire la sua carriera artistica nelle strade di New York.
Da adolescente, Basquiat si unì alla scena dei graffiti di New York con lo pseudonimo SAMO (acronimo di "Same Old Shit"), che usò per firmare i suoi messaggi criptici e poetici per le strade di Manhattan insieme all'amico Al Diaz. I graffiti di SAMO erano un misto di commenti filosofici e sociali sulla cultura popolare, sul capitalismo e sulla religione e presto attirarono l'attenzione della scena artistica underground.
Nel 1980, SAMO "morì" quando Basquiat e Diaz decisero di porre fine alla loro collaborazione, segnando l'inizio della transizione di Basquiat dai graffiti di strada alle gallerie d'arte.
Basquiat è emerso come talento da tenere d'occhio nel 1980, quando ha partecipato alla mostra collettiva The Times Square Show, che comprendeva altri artisti emergenti della scena del Lower East Side di New York. Nello stesso anno attirò l'attenzione di critici e collezionisti che videro nel suo lavoro un'elettrizzante miscela di street art e neo-espressionismo, il movimento predominante dell'epoca.
Nel 1981, il critico d'arte René Ricard pubblicò l'influente saggio The Radiant Child sulla rivista Artforum, che posizionò Basquiat come uno degli artisti più promettenti della sua generazione. Poco dopo incontrò il famoso artista Andy Warhol, con il quale strinse una stretta amicizia e una significativa Collaboration artistica. Questo sodalizio fu determinante per catapultare la sua carriera nel mondo dell'alta arte.
La collaborazione con Warhol fu un punto cruciale nella carriera di Basquiat. I due artisti, pur provenendo da mondi molto diversi, condividevano il fascino della fama e della cultura popolare. Insieme, realizzarono una serie di opere che combinavano le icone della pop art di Warhol con lo stile grezzo e spontaneo di Basquiat.
Tuttavia, questa collaborazione è stata anche fonte di controversie. Molti critici accusarono Warhol di aver "sfruttato" Basquiat, mentre altri videro la collaborazione come un dialogo creativo tra due menti geniali. Sebbene le critiche siano state contrastanti, è indubbio che la relazione tra i due artisti abbia contribuito a consolidare la reputazione di Basquiat nel mondo dell'arte.
Lo stile di Basquiat è un amalgama unico di influenze. Il suo lavoro è caratterizzato dall'uso di figure umane smembrate, scheletri e organi interni, evocando la fragilità del corpo e la mortalità. Basquiat utilizzava anche simboli che alludevano alla storia afroamericana e africana, come corone, maschere e riferimenti a personaggi storici come Toussaint Louverture.
L'uso del testo è un altro aspetto cruciale del suo lavoro. Parole, frasi e numeri appaiono nei suoi dipinti, spesso cancellati o sovrapposti, creando un senso di caos controllato. Queste parole frammentate provocano una lettura non lineare delle sue opere e trasmettono molteplici strati di significato.
La sua arte rifletteva anche le sue preoccupazioni sulle questioni razziali, in particolare sul posto delle persone di origine africana nella storia dell'arte occidentale e nella società in generale. Le corone che Basquiat spesso disegnava sulle sue figure erano un simbolo di potere e resistenza, un modo per proclamarsi "re" in un mondo che storicamente aveva escluso gli artisti neri dalle alte sfere dell'arte.
In opere come La morte di Michael Stewart (1983), Basquiat affronta la brutalità della polizia nei confronti dei neri, un tema che rimane dolorosamente attuale. Ha anche reso omaggio a musicisti jazz come Charlie Parker e Dizzy Gillespie, che ha visto come figure eroiche che hanno sfidato le barriere razziali e creato qualcosa di bello dalla sofferenza.
Nonostante il successo, Basquiat ha lottato per tutta la vita con problemi di tossicodipendenza, una battaglia che si è intensificata dopo la morte del suo amico Andy Warhol nel 1987. La costante pressione a produrre e a rimanere rilevanti in un mondo artistico vorace contribuì anche al suo crescente isolamento e al deterioramento emotivo.
Il 12 agosto 1988, Jean-Michel Basquiat morì all'età di 27 anni per un'overdose di eroina nel suo appartamento di Manhattan, entrando tristemente a far parte del "Club dei 27", un gruppo di artisti e musicisti morti a quell'età, come Jimi Hendrix e Janis Joplin.
Sebbene la sua carriera sia stata breve, l'eredità di Basquiat è immensa. Le sue opere sono presenti nelle collezioni dei più importanti musei del mondo e continuano a battere record nelle aste internazionali. Basquiat non è stato solo un innovatore stilistico, ma anche una voce critica che ha usato l'arte come strumento per esplorare e sfidare le gerarchie razziali e sociali.
L'impatto di Basquiat va oltre le arti visive. La sua vita e le sue opere hanno ispirato film, musica e letteratura e continuano a influenzare nuove generazioni di artisti che cercano di esplorare l'identità, la resistenza e il potere attraverso l'arte. Basquiat è stato un pioniere del suo tempo e la sua rilevanza nel panorama culturale contemporaneo testimonia la profondità e la risonanza della sua visione artistica.
- Anno di creazione:2025
- Dimensioni:Altezza: 50 cm (19,69 in)Larghezza: 41 cm (16,15 in)Profondità: 4 cm (1,58 in)
- Tecnica:
- Movimento e stile:
- Dopo:Jean-Michel Basquiat (1960 - 1988, Americano)
- Periodo:
- Condizioni:
- Località della galleria:Madrid, ES
- Numero di riferimento:1stDibs: LU1033117269462
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5,0
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