Patrick Demarchelier

Helena Christensen, New York

1992

Patrick Demarchelier è stato uno dei fotografi di moda più influenti della sua generazione, contribuendo con immagini regolari a Vogue e Harper's Bazaar, comprese molte copertine. Nato in Francia nel 1943, ricevette una macchina fotografica Eastman Kodak dal patrigno per il suo 17° compleanno e, senza alcuna formazione formale, imparò da solo a sviluppare pellicole e a realizzare stampe fotografiche.

Negli anni '60, dopo aver lavorato in un laboratorio fotografico che stampava foto di giornali, Demarchelier iniziò ad assistere fotografi professionisti nel mondo della moda, tra cui Hans Feurer, che scattava per la rivista Vogue. Nel 1975, dopo essersi fatto una reputazione in Francia, seguì la sua ragazza a New York, dove lavorò come fotografo di moda freelance, assistendo artisti del calibro di Jacques Guilbert e Henri Cartier-Bresson. Ben presto i suoi lavori sono apparsi su Marie Claire, Elle e 20 Ans, tra le altre pubblicazioni.

Nel 1989, Diana, Principessa del Galles, che aveva visto e ammirato il suo lavoro per Vogue, chiese a Demarchelier di diventare il suo fotografo personale, rendendolo il primo fotografo ufficiale non britannico della famiglia reale. Nel 1992 Liz Tilberis, appena nominata direttrice di Harper's Bazaar, lo portò alla rivista per una collaborazione che durò 12 anni e che iniziò con una foto di copertina di Linda Evangelista .

Demarchelier è stato responsabile di numerose campagne stampa di alto profilo per molti stilisti, tra cui Calvin Klein, Ralph Lauren, Chanel, Yves Saint Laurent, Louis Vuitton e Dior. Il suo lavoro ha anche abbellito le copertine di Life e Rolling Stones, ma sono le riviste di moda più importanti del mondo ad avergli fornito il palcoscenico principale. Le sue immagini per questi periodici riflettevano la sua comprensione del fatto che i capolavori della moda si apprezzano al meglio in un contesto estetico più ampio, che si tratti di un paesaggio naturale di grande bellezza, di un'opera d'arte o di architettura sublime, di un bar o di un ristorante ben progettato. Scattare in questi ambienti richiede che il fotografo si concentri sulla modella nel modo giusto.

L'incredibile capacità di Demarchelier di catturare immagini sorprendenti in luoghi sia sobri che complessi lo ha portato per decenni ai vertici della sua professione. Un'immagine fantastica del 2010 di due modelle in abiti Dior dai colori sgargianti che assumono pose di sfida, con le mani sui fianchi, davanti a un labirinto di bosso curato porta l'eccesso e la frivolezza di Rococò del XVIII secolo ai giorni nostri. La foto di Demarchelier del 1998 di un giovane cubano con i pugni nei guantoni da boxe dimostra una sintesi simile di ambientazione e posa: sebbene la palestra sia piuttosto ordinaria, la postura e lo sguardo intenso del ragazzo conferiscono all'immagine una gravitas, persino glamour.

Dopo aver trascorso la sua vita dietro la macchina fotografica, Demarchelier è passato davanti all'obiettivo nel documentario del 2009 The September Issue, che raccontava in modo memorabile la sua Collaboration con il direttore creativo di Vogue Grace Coddington per il numero più importante dell'anno della rivista. Recentemente, i suoi contributi al campo della fotografia e della moda sono stati premiati nella sua terra natale, la Francia. Nel 2007, Demarchelier è stato nominato Ufficiale dell'Ordine delle Arti e delle Lettere dal Ministro della Cultura francese. Nel 2011 è stato coautore del libro Dior Couture insieme all'allora redattrice della rivistaInterview Ingrid Sischy.

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